Il 1° Giugno 2021 riapre al pubblico il MAR-Museo Archeologico Romano di Positano nei consueti orari di ingresso

A partire dal prossimo martedì sarà di nuovo possibile, rispettando i protocolli di sicurezza dettati dal Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza Covid-19, visitare lo splendido triclinium con il ciclo di affreschi romani in quarto stile pompeiano del I secolo d.C., la cripta superiore di età medievale e i preziosi reperti archeologici di età romana recuperati nel corso delle indagini con alcune novità espositive.
“La bellezza del nostro patrimonio culturale torna a disposizione di tutti con la riapertura del MAR – dichiara Giuseppe Guida, Sindaco di Positano – anche se l’attività di ricerca, nonostante l’emergenza sanitaria, in realtà non si è mai fermata.
Negli ultimi mesi una complessa indagine archeologica eseguita in

prossimità del triclinio della villa marittima ha portato alla luce uno straordinario palinsesto costruttivo con l’individuazione di strutture architettoniche che precedevano quelle distrutte nel 79 d.C.
Con la riapertura del museo, grazie proprio alle recenti attività di scavo ma anche di restauro di alcuni reperti parietali recuperati dalle indagini di via Rampa Teglia, in sinergia con la SABAP di Salerno Avellino – grazie alla disponibilità del Soprintendente Francesca Casule e del funzionario archeologa Silvia Pacifico –, la struttura museale potrà offrire un rinnovato percorso espositivo volto a valorizzare lo straordinario potenziale archeologico, storico, culturale e ambientale che caratterizza il nostro comune”.

 

POSITANO HA SCOPERTO UN NUOVO INCANTO

L’incanto della Storia, sulla quale tutto il mondo contemporaneo passeggia dagli anni ’60 del secolo scorso. Proprio al centro della nostra città, la Villa Romana si impone oggi come testimonianza delle meraviglie del passato e come volano per una nuova immagine di Positano, che si afferma, anche e soprattutto, quale crogiuolo d’arte e cultura. La tenacia e la caparbietà della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, antesignana nella scoperta e nella valorizzazione della Domus di Positano, hanno consentito che venisse alla luce tale tesoro, dando concreta dimostrazione dell’importanza rivestita dalla nostra città nei secoli, crocevia di popoli, civiltà e culture.

A loro il merito di aver posto questo straordinario ritrovamento non solo come baluardo per il recupero della rilevanza storico-artistica assunta da Positano nei secoli, ma anche

come eccezionale possibilità di studio antropologico e culturale.

La sensibilità dei nostri Amministratori Regionali ha altresì permesso la riqualificazione di tale patrimonio storico-artistico, che consentirà a Positano di imporsi nel panorama turistico mondiale non solo quale luogo di straordinaria bellezza naturale, ma anche come tappa fondamentale per la conoscenza delle meravigliose vestigia del nostro passato.La Villa Romana è la prova tangibile che Positano è realmente, da sempre, luogo privilegiato d’otium, ristoro non solo per il corpo, ma, soprattutto, per la mente.

Essa è sinonimo della grandezza di Positano. Quella grandezza che è stata da sempre intesa come semplice bellezza naturale, ma che da oggi si veste di una profonda e inestimabile importanza culturale.

Il Sindaco di Positano  

Michele De Lucia  

SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO

Resta intatta in chi scrive l’emozione della prima visita effettuata al cantiere della Villa, quando ancora era necessario scendere per molti metri con una scala a pioli ed erano in corso gli ultimi interventi di restauro su pareti dipinte in uno straordinario stato di conservazione

Oggi il rigoroso e al tempo stesso suggestivo allestimento del sito è completo, gli ambienti decorati si raggiungono con una comoda scala trasparente che lascia immaginare parte della situazione precedente allo scavo, e nel percorso di visita sono comprese le cripte medievali e le vetrine con gli oggetti rinvenuti nell’area.

Molti elementi – dallo slittamento della parete testimoniato dall’affresco, al calco in fango del portone ligneo sventrato, ai manufatti in metallo fusi dal calore e dalla pressione –

contribuiscono a rendere vivo il senso della violenza distruttiva dell’evento, e non dubito che lasceranno un ricordo indelebile sui visitatori.

Apparati didattici multimediali consentono inoltre di apprezzare i dettagli delle pitture parietali, che presentano una straordinaria ricchezza di temi e una non comune articolazione di superfici e materiali, ivi compresi cornicioni ed elementi decorativi sovrapposti in stucco.

Adesso che i luoghi sono pronti per consentirne al meglio la fruizione, occorrerà operare in stretta sinergia con le autorità ecclesiastiche e il Comune di Positano, che tanto si è adoperato per il recupero, per garantire la sostenibilità di una gestione che non potrà prescindere da un attento e regolare monitoraggio del sito, per conservarne intatto nel tempo – salvaguardandone la consistenza materica – l’eccezionale incanto.

Soprintendente per i beni  

Francesca Casule