Prima di proseguire nello scavo, gli operai tornano nella Domus per consolidare la parete opposta all’affresco, così da permettere agli archeologici di proseguire nella “discesa”, evitando qualsiasi possibile danno o crollo.
Anche la parete opposta, ossia quella che guarda verso il mare e su cui si trova il sorprendente dipinto, viene consolidata, e gli archeologici procedono nello scoprire nuovi colori e figure che non fanno che confermare lo stile a cui inizialmente è stato associato il dipinto.
Il continuo processo porta alla luce sempre numerosi ritrovamenti, tra cui l’evidente crollo di un tetto di cui individuare l’ambiente, ed uno strano foro di una certa profondità poco sotto l’altezza degli scolatoi, che viene riempito immediatamente dai restauratori per capirne successivamente la funzione.