CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PITTURA DI IV STILE

TECNICA E COLORI

Generalmente la pittura parietale romana viene divisa in Quattro Stili a seconda delle caratteristiche e della successione cronologica.

L’affresco ritrovato a Positano rientra nel cosiddetto Quarto Stile, che si sviluppa intorno alla metà del I sec. d.C., originato probabilmente dalle novità artistiche legate alla costruzione della sfarzosa dimora che l’imperatore Nerone realizzò nel cuore di Roma. Questo nuovo stile dilaga presto in tutto l’impero romano e perdura almeno fino al 79 d.C., anno dell’eruzione del Vesuvio che distruggendo le città vesuviane pone fine alla possibilità di classificare ulteriori evoluzioni stilistiche della pittura romana.

Caratteristica del Quarto Stile è la tripartizione della parete in zoccolo (parte bassa), zona mediana e zona superiore. La zona mediana presenta un’alternanza di larghi pannelli e di scorci architettonici, nei quali riemerge il gusto per le prospettive articolate, come nel Secondo Stile.

Nel pannello centrale si trova sempre un quadro mitologico, mentre nei pannelli laterali la decorazione può spaziare tra quadretti con paesaggi, figure volanti, amorini, medaglioni ritratto, etc.

La zona superiore è decorata con edicole prospettiche ricca di elementi floreali e fantastici. Altro filone compositivo del Quarto Stile, è quello delle scaenae frontes che imita le scenografie teatrali e di cui abbiamo testimonianza proprio nella zona superiore dell’affresco di Positano.

La tecnica con cui veniva realizzata la pittura parietale è detta ad “affresco”, perché si dipingeva sull’intonaco ancora umido (fresco). Ciò faceva sì che i colori si amalgamassero con gli strati preparatori di calce e polvere di marmo formando uno strato compatto e capace di mantenere i colori lucidi e resistenti nel tempo.


Il lavoro veniva effettuata “a giornata”: i decoratori iniziavano lavorando sempre dalla parte alta della parete, applicando l’intonaco non sull’intera superficie, ma solo sulla zona che potevano finire nell’arco di una giornata. I quadri centrali e le vignette laterali venivano realizzati per ultimi. Si lasciava uno spazio libero nel quale i pittori più qualificati (pictores imaginarii) potevano eseguire i quadri – quasi sempre a carattere mitologico – grazie all’aiuto di cartoni.

Le cornici, dal motivo ripetitivo, erano realizzate grazie

all’uso di stampi.

La maggior parte dei colori antichi era di origine minerale: i gialli, i rossi, i bruni, alcuni verdi, sono ottenuti per decantazione – e talvolta per calcinazione – di terre naturali. Altri sono di origine vegetale, come il rosa, il nero, ottenuto spesso dal nerofumo. Particolarmente costoso era il blu, conosciuto anche con il nome di blu egizio ottenuto dal riscaldamento di una miscela composta da silicato di rame, calcite e carbonato di sodio come fondente.

Luciana Jacobelli