La vastità dei colori

Restauratori ed operai continuano nel vorticoso susseguirsi di operazioni necessarie a portare alla luce sempre nuovi elementi.
Consolidamento, scavo e restauro si intervallano in maniera quasi meccanica, continuando a portare alla luce nuovi reperti che vengono trasferiti al Museo del Viaggio.

La sapiente mano dei restauratori è in particolar modo concentrata sulla zona dell’affresco, di cui su scoprono poco a poco nuove zone, mostrando una struttura architettonica sempre più complessa, mano di un artista che mostra particolare attenzione ai dettagli, alle ombreggiature ed alla resa volumetrica dei decori.

Si presenta ora un nuovo elemento caratteristico della pittura dell’epoca: il Trompe-l’oile, molto evidente nella rappresentazione della balconata con le porte spalancate. Questa particolare tecnica altro non era, ed è, che l’ennesimo tentativo dei pittori di rendere le opere tridimensionali, distogliendo l’osservatore dalla consapevolezza della bidimensionalità della superficie.

Ciò che continua a sorprendere è però la vastità di colori, in particolar modo di quell’azzurro fino ad ora mai ritrovato su un sito della stessa epoca.

 

 

FOTO PANORAMICA 360° SCAVO:

Ippocampi, cervi, pavoni e tanto altro

Gli scavi proseguono, e vengono scoperte nuove zone dell’affresco dapprima celate dalla “pavimentazione” di lapilli.

Ippocampi “cavalcati” da piccoli putti in rilievo reggono il drappo verde che apre la scena, mentre capre, pavoni e numerose altre figure del mondo animale “passeggiano” lungo le decorazioni geometriche del dipinto.
Tutt’attorno, si scoprono poco a poco cornici dai motivi floreali, impreziosite da ricche ghirlande.

Il continuo restauro del dipinto, conferma l’iniziale assegnazione al “quarto stile pompeiano”, che altro non è che la fusione dei precedenti stili in una nuova chiave più ricca e fastosa. A confermare la tesi sono ora le figure alate ed i numerosi tralci vegetali tipici delle rappresentazioni del periodo.

 

 

Il sindaco Michele de Lucia, l’assessore Giuseppe Guida e l’architetto Guarino fanno visita alla bellezza sepolta, guidati dall’archeologa in capo nella “cronologia” degli eventi, di ciò che è stato scoperto sin ad ora, e dei successi passaggi che verranno attuati.

Proprio nella parte più bassa del dipinto, viene scoperto un nuovo foro, questa volta che attraversa la parete in modo orizzontale, ma la sua profondità e la funzione che svolgesse restano per il momento “nascoste”.