RESTAURO E MUSEALIZZAZIONE DEL SITO
Nel corso degli ultimi dieci anni, due successive campagne di lavori (2004/2006; 2015/2016) hanno messo in luce una porzione di inestimabile interesse archeologico della villa romana di Positano.
La presentazione dei rinvenimenti archeologici avviene con la contestuale musealizzazione dei prestigiosi ambienti di pertinenza della soprastante Chiesa Madre.
La rilevanza dei ritrovamenti, la suggestiva collocazione al di sotto del piano di calpestio dell’ambiente ipogeo medievale della chiesa madre, ad una profondità di circa 11m, è testimonianza eclatante delle stratificate radici storico artistiche della città costiera.
Architetture, pitture murali e suppellettili domestiche, attestano l’importanza culturale del contesto antico. A conclusione dei meticolosi lavori di scavo, degli interventi di consolidamento delle strutture, delle accurate opere di restauro delle superfici affrescate e delle suppellettili (bronzo, ceramiche, ecc.), sono stati realizzati percorsi aerei (passerelle e scale in vetro e acciaio corten), al fine di rendere accessibile e fruibile al pubblico dei visitatori l’ambiente ipogeo sotto al quale si trova “l’angolo di casa” più bello e antico di Positano.
Il percorso di visita rende leggibili i risultati dell’impegnativo intervento di restauro, con la stratigrafia delle trasformazioni, che la storia degli eventi umani e naturali, ha lasciato sulle strutture messe in luce.
Le condizioni adeguate alla conservazione dei rinvenimenti sono state ottenute grazie a una sinergia di fattori dove un ruolo fondamentale è rivestito dalla funzionalità e dalla gestione degli impianti e dei sistemi
di monitoraggio ambientali e strutturali.
Il controllo del sito è affidato ad un sistema di building automation aperto, capace di adeguarsi a tutte le possibili evoluzioni tecnologiche impiantistiche. Il sistema predisposto per il monitoraggio del microclima, oltre a registrarne da remoto i parametri, svolge il ruolo di attivazione e/o spegnimento delle macchine in un impianto attivo e passivo nel rispetto e ripristinare dei valori del microclima stabile.
La salvaguardia può essere infine perseguita da comportamenti idonei nella fruizione del bene, che non apportino eccessive variazioni delle condizioni ambientali. Ne deriva l’opportuna regolamentazione degli ingressi, con soglie massime prestabilite di visitatori. L’obiettivo è di raggiungere un equilibrio, con minime alterazione dei parametri e ridotto intervento degli impianti.
L’intervento di restauro non si è limitato alle problematiche tecnico-conservative ma, in linea con quanto previsto dalla Carta di Venezia all’art.9, si è posto l’obiettivo di “conservare e mettere in rilievo i valori formali e storici del monumento”.
Il completamento dei lavori è avvenuto a seguito di un complesso di opere che hanno visto la convergenza e lo sforzo di professionalità plurime: un cantiere “dialettico” pertanto, con la partecipazione di Soprintendenze e Istituzioni di ricerca per la diagnostica e la conservazione, come l’Istituto Superiore Centrale per il Restauro di Roma (ISCR). Grazie a un laborioso processo di attività scientifiche e il recupero materiale di spazi e reperti si inaugura così una reale identità monumentale della città di Positano che si trasmette tanto alle generazioni della cittadina costiera quanto ai numerosi turisti che essa ospita.
Arch. Diego Guarino