Ritrovata un antica cassa

Ogni giorno di scavo, corrisponde al ritrovamento di sempre più elementi che verranno custoditi nel nuovo Museo.

La Domus regala ora un piccolo tesoro, rappresentato da una sorta di cassaforte contenente alcuni oggetti, che deve essere “portata” alla luce e trasportata fuori dal sito per approfondimenti.

La cassaforte è in realtà un vero e proprio armadio blindato in ferro, chiuso ermeticamente da una lunga sbarra metallica: al suo interno sono stati momentaneamente identificati un certo numero di utensili in bronzo, ed alcuni oggetti di vita quotidiana come brocche e tazze.

Il “tesoro” viene minuziosamente riposto in una cassa più grande in legno, ed ogni spazio viene riempito con del materiale isolante per evitare che qualsiasi urto possa arrecare danni.
Il prezioso contenitore viene legato ad una robusta fune, e gli operai “del piano superiore”, ossia situati in Rampa Teglia, fanno delicatamente salire il carico.

Con lo stesso metodo viene recuperata anche l’antica colonna, anch’essa dapprima “incorniciata” da materiale isolante, ma legata ad una robusta cinta in tessuto.

 

Il Pavimento

Per poter facilitare gli scavi, gli operai hanno dovuto spostare la scala fino ad allora posizionata nella zona ovest, accanto all’affresco sulla parete opposta, facilitando agli archeologici il proseguimento degli scavi verso il basso.

Proprio in questa fase, gli archeologi raggiungono finalmente il fondo dell’antica Domus, la sua vera pavimentazione per anni sommersa dai lapilli: si tratta di un prezioso mosaico bianco, immediatamente ricoperto con gli stessi resti dell’eruzione per evitare qualsiasi tipo di danneggiamento.

Nel frattempo, sulla stradina principale superiore alla Domus, le continue piogge iniziano a provocare dannose infiltrazioni, e gli operai provvedono immediatamente con il rigetto di un nuovo solaio che consenta di proseguire i lavori in completa sicurezza.